Colpo di calore: come evitarlo e come gestirlo

Diversi fattori possono esporre ad un colpo di calore, tra i quali: temperature alte, tassi di umidità elevati, comportamenti poco prudenti. Tutti i soggetti possono sviluppare tale condizione, anche se i più esposti sono i bambini e gli anziani.

Si tratta di due categorie di soggetti fragili la cui termoregolazione corporea non è in grado di gestire lo sbalzo termico interno che causa il fenomeno. Il sistema di regolazione della temperatura è regolato dal corpo attraverso la sudorazione. Ne consegue così il raffreddamento della superficie corporea che controlla o riporta nella norma.

Per poter evitare e gestire il colpo di calore si possono seguire le linee guida proposte da Antonio Voza, responsabile del servizio di Pronto Soccorso dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Il colpo di calore è una sopraelevazione della temperatura corporea interna, che tende a superare i 38-39°C. Un’anomalia che il nostro organismo non riesce a gestire ripristinando dei valori normali (inferiore ai 37 gradi). Si verificano così degli effetti collaterali quali la modifica del metabolismo o dell’equilibrio di alcune funzioni vitali ed ormonali. Si registrano anche alterazioni degli scambi gassosi.

Come si può prevenire il colpo di calore

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Tali alterazioni innestano diversi sintomi in base alla gravità del colpo di calore. In alcuni casi si può avvertire: stanchezza e spossatezza, malessere, nausea e vomito. Ma possono anche manifestarsi cefalea o vertigini. Talvolta il soggetto lamenta dei sintomi più seri quali: aumento della frequenza cardiaca ed ipotensione. Per prevenire episodi di colpo di calore si dovrebbe migliorare la termoregolazione con l’attività fisica.

Da diversi studi è emerso che con l’allenamento costante, che prevede sforzi fisici ricorrenti in luoghi caldi e umidi, è possibile sviluppare la sudorazione. Così il corpo aumenta la propria capacità di eliminare i liquidi attraverso la pelle. Un processo che causa la riduzione della quantità di sali minerali persi con la sudorazione da un soggetto non allenato. Dunque un organismo ben allenato sviluppa dei meccanismi di compenso più efficaci.

Per scongiurare il rischio di un colpo di calore si deve evitare di esporsi al sole nei momenti più caldi della giornata. Inoltre ci sono una serie di comportamenti da seguire. Ad esempio si sconsigliano gli sforzi fisici quando fa troppo caldo e c’è un elevato tasso di umidità. Si deve poi mantenere sempre il corpo ben idratato, attraverso il giusto apporto di liquidi. Inoltre si consiglia di bagnarsi e mantenere la pelle ben umida. Per facilitare così la termoregolazione esterna. Non si deve poi trascurale la dieta puntando su una possibile compensazione di: sodio, potassio e cloro. Infatti la carenza di tali sostanze può scatenare sintomi più marcati.

Come trattare un soggetto colpito dalla condizione

In caso di colpo di calore è necessario intervenire in modo tempestivo. Sarebbe opportuno portare il soggetto colpito al pronto soccorso o richiedere il pronto intervento chiamando il 118. Ma si potrebbe intervenire senza perdere tempo, riportando la temperatura del corpo al di sotto die 37°C. In tal caso si può ricorrere al ghiaccio da posizionare sulla fronte e sulle concavità dove passa sangue. Quando la condizione di ipertermia è legata ad un colpo di calore si scatena un danno. Infatti il corpo non è in grado di svolgere le sue normali funzioni a causa di un livello alto della temperatura.

Il primo obiettivo è quello di riportare i valori termici a dei livelli fisiologici. Ad esempio in ospedale si usano delle coperte refrigerate. Ma si interviene anche idratando l’organismo con soluzione fisiologica o liquidi freschi. In questo modo si compensa lo squilibrio degli elettroliti. In alcuni casi si somministrano farmaci sintomatici se si evidenziano di disturbi gastrici che causano nausea e/o vomito. Di solito nel giro di cira 24 o 36 ore il fenomeno si risolve.