Iniziamo, prima di tutto, dallo spiegare bene che cosa sono i diverticoli. Per dirlo in un modo abbastanza semplice possiamo definire i diverticoli come delle piccole tasche o escrescenze che si formano nella parte finale dell’intestino e cioè quello crasso. Tra le altre informazioni rilevanti, inoltre, ci sta il fatto che essi possono essere presenti ma del tutto asintomatici, dunque la loro presenza prende il nome di diverticolosi e, solitamente, se ne viene a conoscenza intorno ai 50 anni quando, che sia per prevenzione oppure no, si fa un esame al colon.
Nel caso in cui, al contrario, la presenza dei diverticoli procura diversi disagi, allora si parla di diverticolite ossia una vera e propria infiammazione. I sintomi più riscontrati di questa casistica sono nausea, dolore addominale nella parte in basso a sinistra della pancia, gonfiore, stanchezza, malessere, flatulenza, stipsi e persino febbre che può superare i 38 gradi. Ci teniamo a precisare, dunque, che un regime alimentare adeguato, non ha lo scopo di eliminare del tutto queste piccole escrescenze, ma proprio di prevenirne l’infiammazione e quindi tutti i sintomi appena elencati. Nelle prossime righe, vediamo quali sono le nozioni più importanti per questo regime alimentare.
Ecco delle ottime informazioni al riguardo:
Prima ancora di analizzare quali sono i cibi concessi e quelli, invece, da evitare, vogliamo mettere alla luce alcune importanti cose da tenere a mente.
- La prima, è che l’organismo deve essere idratato alla perfezione e quindi è opportuno bere come minimo 1 litro e mezzo d’acqua al giorno;
- La seconda, è che è necessario eliminare i grassi (specialmente se di origine animale), ma anche bevande e cibi zuccherati;
- La terza è che bisogna aumentare notevolmente l’apporto di fibre fino ad arrivare almeno a 30/40g al giorno. Per fare ciò, oltre a preferire gli alimenti che vi consiglireremo nelle prossime righe, potrete anche servirvi di apposite bustine di crusca ed altre fibre solubili che si acquistano in farmacia.
- L’ultima nozione, infine, è quella di cucinare magro e tenere sempre a mente che frittura e bolliti sono da escludere e, al contrario, si devono sempre preferire la cottura alla griglia, sulla piastra o padella, nonché la bollitura, la cottura al vapore o in pentola a pressione od infine al microonde.
Ma andiamo, adesso, a vedere quali sono gli alimenti consigliati e quelli su cui, invece, mettere un bel divieto. Tra i cibi promossi abbiamo senza dubbio le verdure, nello specifico quelle ricche di fibre come broccoli, melanzane, agretti, asparagi, cavolfiore, funghi, cicoria e patate ma anche ricche d’acqua per aumentare il volume delle feci. Quelle che ne contengono di più in assoluto sono lattuga, sedano, radicchio, carote, zucchine e cipolle; chiaramente si rivelano ottimi anche minestroni, centrifugati di verdure in modo da fare effetto 2 in 1 e passati di verdure. A seguire troviamo la frutta, meglio se prugne, arance, mele cotogne, mandarini, albicocche e frutta secca che, mi raccomando, deve essere sempre ben masticata e, preferibilmente sempre cruda e con la buccia, ovvero la parte che, in assoluto, è più ricca di fibre. A fare da Re indiscusso in questa lista, di sicuro non può mancare il cereale in tutte le sue forme, dunque pasta, pane, riso ma anche (e soprattutto) cereali di tipo non raffinato e dunque integrale.
Tra gli alimenti da tenere a bada ci sono, invece, la frutta con i semini come il pomodoro, i kiwi, le fragole, ma anche le verdure con fibre filamentose come i carciofi (sebbene siano ricchi di fibre), i finocchi ed i fagiolini. Ricordate, poi, di limitare le spezie, specialmente se piccanti, il curry, il cacao, gli insaccati come salsicce, salame e mortadella e bevande come latte, cose gassate e ricche di fruttosio, alcolici, superalcolici, tè e caffè.
Vi ricordiamo, inoltre, che questo genere di alimentazione aiuta a prevenire la diverticolite e che, invece, in sua presenza, è da prediligere una dieta prevalentemente liquida o semiliquida con un tenore assai ridotto a fibre e scorie. In quel caso, ad ogni modo, è sempre meglio rivolgersi ad un medico.