Dieta priva di scorie: ecco cosa mangiare

Probabilmente molti di voi non sapranno cosa vuol dire dieta priva di scorie, o comunque pensano si tratti di una dieta sana e adatta a tutti. In realtà non è proprio così, in quanto si tratta di assumere cibi specifici per chi ha determinate patologie o che deve sottoporsi a visite o interventi chirurgici. Nella maggior parte dei casi è fondamentale mantenere l’intestino libero e pulito, riducendo quindi l’assunzione di fibre. Il significato, dunque, di dieta priva di scorie è proprio questo, cioè ridurre il più possibile il consumo di fibre alimentari così da pulire l’intestino e concedergli riposo. Nonostante le fibre facciano pienamente parte della dieta mediterranea e sono indicate in qualsiasi dieta salutare e benefica, esse fanno fatica ad essere assimilate e si depositano nell’intestino in attesa di essere espulse con le feci.

Tra i tipi di scorie alimentari più comuni troviamo la buccia e i semi della frutta, le parti coriacee della verdura e anche le parti di grasso dei salumi. In genere, gli alimenti ricchi di scorie e quindi da evitare sono i legumi, frutta secca, verdure crude, pasta integrale, farina e riso integrale, carne di maiale ed insaccati, molluschi e crostacei, panna e burro ed infine formaggi fermentati o stagionati. Da tenere in considerazione, inoltre, tutti quegli alimenti che richiedono molta acqua per essere digeriti, come cioccolato, dolci, gelato e marmellata.

Quali alimenti preferire

Se dobbiamo seguire una dieta priva di scorie, invece, gli alimenti da assumere sono olio d’oliva, formaggi freschi, prosciutto crudo, carne bianca, pesce, latte scremato, farine e cereali non integrali, pasta di semola bianca, miele, succhi di frutta filtrati, acqua naturale, yogurt al naturale, uova, patate bollite, tè, tisane, camomilla e bevande decaffeinate.

Va ribadito, infine, che questo tipo di dieta deve essere legata ad un motivo clinico e sempre sotto controllo di un medico specialista, poiché un periodo prolungato può portare a deficit nutrizionali gravi. Tra le cause, transitorie e non, che spingono a dover ricorrere a questo tipo di dieta troviamo il morbo di crohn, ipercolesterolemia, meteorismo, sindrome del colon irritabile, enterocolite, colite ulcerosa e colonstomia.