Gel igienizzante falso: due denunce per frode

Ai tempi del Coronavirus non mancano episodi di speculazioni con protagonisti alcuni furbetti, pronti a truffare come nel caso del gel igienizzante falso prodotto a Trani e distribuito in tutta Italia. Di questo finto gel igienizzante sono state sequestrate dalla guardia di finanza 1.800 confezioni.

A questa ricca scorta si aggiungono poi altri materiali illegali. Come il prodotto sfuso da imbottigliare e 600 litri di materie prime. Dalle analisi svolte sulle derrate sequestrate è emerso che il prodotto era inefficace. Perché la formula aveva una scarsa concentrazione del principio attivo.

Si trattava a tutti gli effetti di un finto gel igienizzante per le mani. Come confermato dagli accertamenti del Dipartimento di farmacia dell’università di Bari. Così si è appurata una scarsa presenza di ipoclorito di sodio nei prodotti sequestrati.

Ebbene non si dimostravano adatti al loro scopo di igienizzare. Infatti il finto prodotto non espletava l’effetto assicurato dalle soluzioni alcooliche. Che hanno una concentrazione superiore al 70%. Un dato raccomandato dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità. Proprio per assolvere al ruolo di igienizzante.

Gel igienizzante falso: l’operazione della guardia di finanza

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Quest’operazione dei finanzieri ha avuto modo di concludersi dopo aver rintracciato tutta la filiera di distribuzione del prodotto a livello nazionale. Così la guardia di finanza è intervenuta a Trani. Per eseguire il decreto di sequestro preventivo d’urgenza. Che era stato emesso dal pubblico ministero della Procura di Trani.

Un’azione che ha permesso di ritirare dal mercato un alto quantitativo di gel igienizzante falso. Che si sarebbe venduto, esponendo a dei rischi i consumatori. Infatti il prodotto non assicurava l’efficacia igienizzante. Quindi costituiva un potenziale pericolo per la salute e la sicurezza.

Infatti gli ignari consumatori avrebbero acquistato il prodotto convinti della sua validità da igienizzante. Ossia capace di eliminare o di ridurre il rischio di contagio da Covid-19. Così sarebbe scaturito un potenziale rischio per la salute pubblica.

I titolari delle attività commerciali che hanno ricevuto l’ispezione ed il sequestro da parte dei finanzieri si sono visti denunciare. Con l’accusa di frode in commercio e di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. In più la Procura di Trani si è mossa anche nei confronti della società. Infatti si è requisito l’importo totale del profitto del reato. Per un ammontare di circa 26mila euro.