LINFONODI INGROSSATI, QUANDO CI DOBBIAMO PREOCCUPARE

Pensate di avere i linfonodi ingrossati? Spesso, questa condizione manda nel panico molte persone ogni anno, facendole andare di corsa dal medico. Ma il rigonfiamento dei linfonodi è sempre una cattiva notizia? In realtà, non lo è. Almeno una volta nella vita, a tutti è capitato: basta toccarsi un po’ il collo o le ascelle e scatta subito il panico.

A volte, queste preoccupazioni si rivelano del tutto inutili. Purtroppo, in altre, invece, l’ansia è del tutto motivata.

Cos’è un linfonodo? È una formazione tonda che si trova lungo le vie linfatiche. Il loro compito è di raccogliere la linfa che gli inviano i tessuti. Pensate che il corpo umano ha più di 600 linfonodi. Ogni linfonodo è importantissimo per il corretto funzionamento dei nostri organi.

Tra le altre cose, i linfonodi cercano di contrastare la presenza dei germi e individuano e combattono eventuali cellule cancerogene. Ne consegue che se nel nostro organismo qualcosa non funziona a dovere, i linfonodi cominciano a ingrossarsi. Una percentuale indica che solo nell’1% dei casi il rigonfiamento dei linfonodi indica la formazione di un tumore. La casistica più ovvia è la febbre, un raffreddore, una semplice infezione o persino il mal di gola.

Quando i linfonodi ingrossati indicano qualcosa di più grave?

A questo punto, dobbiamo comprendere quando, invece, il loro rigonfiamento è preoccupante. In ogni caso, vi consigliamo sempre di andare da uno specialista, per comprendere il motivo ufficiale. Tuttavia, una visita diventa obbligatoria nel momento in cui l’area in cui si trovano i linfonodi ingrossati comincia ad aumentare di volume.

Inoltre, l’area potrebbe assumere un colore più rossastro, essere calda al tatto e addirittura fare male. Se il gonfiore persiste più di una settimana, infine, è il momento di fare una visita. Tra gli altri sintomi preoccupanti, rientrano la perdita di peso, la sudorazione notturna e la febbre, che indica che il corpo sta cercando di lottare contro qualcosa.

Ricordate che nei bambini questi sintomi sono piuttosto comuni e sono una semplice spia per placche, tonsille o carie. Di solito, i linfonodi ingrossati sopra alla clavicola, in soggetti con quaranta anni di età, potrebbero indicare la presenza di un cancro. La percentuale è del 90%. Nei soggetti più giovani, la percentuale è del 25%.

In ogni caso, noi vi consigliamo di fare una visita dal vostro medico di base. Lui saprà guidarvi attraverso un’analisi approfondita. E non abbiate paura: la prevenzione è la miglior cura.