Come capire se l’olio di oliva è davvero italiano o modificato con prodotti chimici

OLIO DI OLIVA: DAVVERO ITALIANO O MODIFICATO CON ELEMENTI CHIMICI?

Siamo proprio sicuri che, quando compriamo l’olio di Oliva sia proprio al 100% ? Purtroppo non e’ sempre cosi’. Ecco come capire se è veramente buono. Spesso ci ritroviamo a comprarlo a prezzi bassi, offerte varie in ogni supermercato, ma perché il prezzo è cosi’ basso rispetto ad altri olii, magari quelli comprati direttamente al frantoio o dal produttore?

La risposta è semplice, non è italiano per prima cosa, ma proveniente da Spagna, Grecia e Marocco che sono i principali paesi dai quali lo importiamo. Questo poi si modifica e miscela con beta-carotene per cambiare il sapore e con clorofilla per rendere il colore più simile possibile a quello vero. Poi si vende con su’ scritto “extravergine made in Italy”.

OLIO DI OLIVA PROPRIO ITALIANO?

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Va considerato che solo il 20% di quello che troviamo in commercio è realmente italiano, il resto proviene dai paesi da cui importiamo il prodotto da modificare e rivendere. La cosa potrebbe essere considerata illecita, ma non è effettivamente cosi’.

Il regolamento europeo infatti certifica come italiano anche quello ottenuto da olive proveniente dall’estero ma spremuto in Italia. In questo modo chi compra quest’olio è convinto di consumare olio italiano non sapendo che invece non lo è al 100%.

Volete consumare solo olio italiano sicuri che sia cosi’? Allora controllate bene le etichette, il vero italiano deve avere la dicitura d.o.p. che significa “denominazione di origine protetta”. Solo questo tipo è garantito.

Come difendersi e riconoscere il vero olio extravergine d’oliva

Intanto non comprate oli che costino meno di 6 euro al litro, in quanto gia’ i costi di raccolta delle olive sono altissimi. Leggete sempre le etichette, più informazioni dettagliate ci sono e più siete certi che sia veramente buono e soprattutto italiano al 100%. Scegliete prodotti di origine biologica che vengono sottoposti a maggiori controlli. In alternativa recate nei frantoi o affidatevi direttamente a ditte che fanno la raccolta e la spremitura.