Quarantena: ansia e attacchi di panico amplificati, ecco come gestirli

L’emergenza coronavirus che ha imposto a tutti di vivere in quarantena sta determinando una serie di emozioni. Così alla paura del contagio, alla preoccupazione per cari e conoscenti, si aggiungono degli impatti negativi sulla sfera emotiva.

Il vivere in una condizione di costrizione e di attesa, porta la gente a risentire soprattutto di attacchi di panico e stati di ansia. La paura rappresenta una reazione di tipo emotivo ad una minaccia, reale o percepita.

Mentre l’ansia porta la mente ad essere affollata da troppi pensieri, perché non si sperimenta un timore preciso. In uno stato di preoccupazione sia la mente sia il corpo si attivano. Così mentre i pensieri corrono via, il comportamento porta ad attivare una sorta di evitamento.

In pratica, il corpo entra in uno stato di tutela. In presenza di un attacco di ansia, il soggetto manifesta una serie di sentori. Si tratta di sintomi quali: difficoltà a controllare le preoccupazioni, agitazione, irritabilità, tensione muscolare, disturbi del sonno. In quarantena, l’ansia può svolgere un ruolo positivo in quanto può proteggere il soggetto. Così si evitano dei comportamenti incoscienti, attivando un tipo di meccanismo di adattamento.

Quarantena può scatenare ansia per diversi motivi

Nei casi di forte stress, possono anche verificarsi degli attacchi di panico. In tal caso il soggetto percepisce una serie di sintomi improvvisi e forti, inoltre vive con il timore di poter provarne un altro. In caso di attacco di panico si avverte una sensazione di paura in associazione a dei segni fisici. Questi diventano intensi in pochi minuti, con picco in circa 10 minuti.

Si tratta comunque di una condizione passeggera che può essere gestita al meglio con il supporto di uno psicologo. Ciò che spaventa di più è la sensazione di perdere il controllo. Alcuni individui colpiti da un attacco di panico hanno la sensazione di morire. Ma dopo tali sintomi ed emozioni di tipo intenso si torna alla normalità.

In genere, i motivi per cui sorge l’ansia possono essere diversi. Come nel caso della quarantena, questa condizione di clausura invece di far sentire protetti tra le mura di casa, può scatenare una sensazione di oppressione.

Non pochi possono avvertire un senso di inquietudine negli spazi chiusi. Per tale ragione è bene mantenersi il più possibile attivi. Inoltre si deve assumere un atteggiamento positivo, considerando tale condizione come transitoria. In alcuni casi si diventa ansiosi quando si ha paura per la propria salute.

La pandemia da Coronavirus scatena il timore di venire contagiati. Una paura che colpisce soprattutto chi teme di stare male e le persone ipocondriache. Durante la quarantena è comune anche avvertire un maggiore stress quotidiano a causa del timore per i propri cari lontani. Inoltre, in questa condizione molti sono costretti ad impegnarsi di più avendo a disposizione meno risorse.