Sindrome dell’impostore: i soggetti che ne soffrono

Si definisce sindrome dell’impostore una condizione mentale che colpisce le persone di successo. Questa forma di alienazione è diventata oggetto di studio per la prima volta negli anni Settanta.

Ma può essere considerata a tutti gli effetti una condizione tipica dell’uomo moderno. La condizione psicologica si deve all’incapacità di interiorizzare i successi. Ma allo stesso tempo il soggetto ha una perenne sensazione di terrore. Infatti teme di essere considerato dalla gente un impostore.

Nonostante le prove delle proprie competenze, chi è affetto dalla sindrome è convinto di non meritare il successo. Anzi pensa che i suoi successi siano dovuti alla fortuna oppure ad un buon tempismo. In altri casi la condizione porta a pensare che i traguardi raggiunti siano il frutto di un inganno o di un eccesso di stima degli altri.

Tra i soggetti maggiormente colpiti dalla sindrome dell’impostore ci sono le donne. In particolare quelle che si sono affermate in ambiti lavorativi di solito occupati da uomini. Ma a soffrire di questa condizione mentale ci sono anche: uomini di affari, scrittori, musicisti.

Come anche tutti coloro che dopo aver ottenuto dei riconoscimenti si sentono immeritevoli. Inoltre da diversi studi è emersa una stretta relazione della condizione con l’attività accademica. Il fenomeno è stato riscontrato di frequente nei dottorandi e negli studenti di corsi avanzati.

Sindrome dell’impostore come si gestisce

La condizione si insinua in coloro che non si sentono all’altezza delle aspettative o del giudizio altrui. Questo disagio emotivo tende a colpire poi i soggetti introspettivi e quelli autocritici.

Come anche chi ha sempre paura di sbagliare o chi ha un forte senso del dovere. I soggetti con sindrome dell’impostore non smettono di sottovalutarsi anche dopo aver conquistato nuovi riconoscimenti. Al contrario, in loro può diventare maggiore il senso di inadeguatezza.

Un fenomeno mentale opposto alla sindrome dell’impostore è l’effetto Dunning-Kruger. Si tratta di una distorsione cognitiva che porta invece il soggetto a sopravvalutarsi. Quindi le persone incompetenti, non sono consapevoli dei propri limiti e capacità. Per questo motivo sono portati a sovrastimare le loro azioni.

È possibile convivere con la sindrome dell’impostore pensando alla natura della vita scandita da alti e bassi. L’alternanza tra momenti di fiducia e sfiducia, successi e fallimenti è normale. Il soggetto dovrebbe imparare ad accettare i complimenti degli altri in modo sano. Imparando poi a non ridimensionarsi come persona.

Allo stesso modo è bene analizzare tutti gli sforzi e le fatiche che hanno preceduto un successo. Non va poi trascurato il potere terapeutico della comunicazione tra persone.