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Home » Curiosità » Spugna naturale luffa: come si coltiva in casa una spugna per pulire

Spugna naturale luffa: come si coltiva in casa una spugna per pulire

Prende sempre più piede l'utilizzo di prodotti naturali, in questo caso parliamo di una spugna naturale da poter coltivare autonomamente.

Oggidonna by Oggidonna
8 mesi ago
in Curiosità
Reading Time: 3min read
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spugna-naturale-luffa

Le spugne naturali stanno conquistando una bella schiera di ammiratori, in particolare si sta diffondendo l’uso della spugna naturale luffa. Si tratta di una spugna vegetale che si ricava dalla Luffa cylindrica o meglio dalla polpa essiccata del suo frutto.

Questo tipo di spugna ecofriendly è biodegradabile, anallergica ed atossica. Si può utilizzare come una normale spugna sia nelle pulizie domestiche sia per la propria igiene personale. Infatti attiva un effetto detergente ed esfoliante su tutti i tipi di pelle. La spugna di luffa può essere utilizzata per le pulizie in casa in sostituzione alle più comuni spugne sintetiche.

Si è diffusa anche da noi la coltivazione della luffa per avere a disposizione delle spugne naturali che si ottengono dalla semplice essiccazione del frutto. Questa pianta produce un frutto che ricorda una zucchina dalla consistenza spugnosa ed elastica.

Inoltre il frutto si può mangiare, anche se il suo consumo alimentare è poco diffuso per il sapore amaro. Invece si usa la sua polpa per essere essiccata e ricavare le note spugne. Queste ormai si trovano in commercio in diversi formati per rispondere a vari usi, tra cui quelle di tipo cosmetico.

Come si coltiva la luffa

spugna-naturale-luffa1

La pianta della luffa si può coltivare nell’orto oppure in giardino, sia piantandola in piena terra oppure dentro dei vasi capienti. In questo modo si potranno ricavare delle spugne ecologiche ed economiche.

La coltivazione della pianta parte dalla messa a dimora delle piantine già sviluppate. In alternativa si può partire dalla semina dei suoi semi che si effettua durante la primavera (da marzo a maggio).

In tal caso, prima di interrare i semi è bene scegliere un posto soleggiato ed un terreno ricco di sostanza organica. I semi si devono prima ammollare per dodici ore, per favorirne la germinazione. In seguito, si possono interrare distanziando i semi di circa 50 centimetri in una sola fila. Ma è possibile anche collocare i semi in vasi grandi. Visto che la pianta cresce in verticale, la luffa si può coltivare sul balcone o sul terrazzo.

Si consiglia di usare dei vasi capienti di 30 centimetri di diametro e 40 centimetri di profondità. I vasi si devono cospargere sul fondo di materiali drenanti come ghiaia oppure argilla. Poi si può versare un terriccio ricco di nutrienti. Inoltre è bene tener presente che ogni piantina avrà bisogno di una rete metallica resistente su cui arrampicarsi sostenendo il peso dei frutti. Una volta che le piante sono cresciute producono frutti di grandi dimensioni.

Ma per arrivare a questo risultato hanno bisogno di irrigazioni abbondanti e di una concimazione regolare nel corso della crescita. Si deve poi fare attenzione alle infestazioni dei parassiti. Anche se il principale nemico delle piante di luffa è il mal bianco: una malattia da contrastare solo eliminando le parti danneggiate e con trattamenti a base di zolfo.

Ecco come utilizzare la spugna naturale luffa

Per ricavare le spugne si deve attendere un po’ di tempo. Dopo la fioritura, la luffa produce i suoi frutti che ricordano delle grandi zucchine verdi. Durante la maturazione si assiste ad un cambio di colore che porta i frutti a diventare marroni. Poi la pianta seccherà, quando giungerà il momento della raccolta. I frutti raccolti si devono lasciare essiccare per qualche giorno in un luogo asciutto.

Per ricavare le spugne, si deve eliminare il peduncolo e la buccia dei frutti per estrarre la polpa. Si deve schiacciare il frutto dal centro verso la parte esterna per rimuovere i semi, da seminare al momento della semina. Per eliminare ogni tipo di impurità è bene lasciare la luffa a bagno in una soluzione di acqua e bicarbonato per qualche ora. Intanto è bene schiacciare più volte la spugna. Infine le spugne ricavate vanno lasciate asciugare con cura. Si possono infatti tagliare i frutti della pianta a fette. Le spugne ricavate hanno una consistenza dura e secca ma a contatto con l’acqua diventa morbida.

Così si potranno sfruttare le proprietà della spugna di luffa. Infatti assicura un’azione: esfoliante, anallergica, ecologica. Si deve seguire una raccomandazione dopo il suo uso: si deve lasciare ad asciugare bene per evitare la proliferazione di muffe e batteri. Una volta consumata dopo più utilizzi la spugna naturale luffa si deve gettare nell’umido o nel compost.

Tags: bicarbonatocuriosità
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