Tra i possibili disturbi che possono colpire le funzioni cognitive possono manifestarsi i vuoti di memoria che colpiscono ad ogni età. Per prevenire e risolvere queste problematiche si possono adottare delle strategie che aiutano la memoria. In caso di difficoltà di memorizzazione o di concentrazione, la causa principale è da ricercare in episodi temporanei. In genere sono associati ad affaticamento o stress.
Invece negli anziani, i deficit di memoria e la ridotta capacità di trattenere i ricordi può essere legata al processo di invecchiamento. Ma possono insorgere anche delle malattie degenerative. Che causano la progressiva perdita di funzioni cognitive fondamentali (Alzheimer). Contro queste condizioni neurodegerative oggi non esiste una cura efficace in grado di prevenire il declino cognitivo.
Per questo potrebbe assumere un ruolo decisivo sin da giovani mettere in atto dei comportamenti per stimolare la memoria. Con questi metodi è possibile inibire gli effetti dell’invecchiamento del cervello. Per non dimenticare bisogna stimolare sempre i ricordi. Per attivare in modo costante le funzioni del cervello. Ad esempio la lettura, le arti, la musica ma anche le relazioni sociali sono delle attività che destano curiosità. Quindi sono utili per mantenere attivo il cervello.
Alcune strategie per stimolare la memoria
Se si nota un declino della memoria, che determina il non ricordare appuntamenti o scadenze, ma anche la lista della spesa, si può usare una semplice strategia. Invece di immagazzinare un gran numero di concetti, è bene selezionare le informazioni davvero utili. Può essere funzionale servirsi di schemi logici personali.
Per evitare i vuoti di memoria è di grande aiuto anche dedicarsi ad una costante attività fisica da svolgere ogni giorno. Si tratta di un’attività da eseguire con moderazione. Per migliorare così l’afflusso di sangue al cervello. Così si potenziano le sue funzioni. In più l’attività fisica crea degli effetti positivi su: umore, autostima, capacità intellettive.
Per contrastare i vuoti di memoria anche il sonno è ritenuto influente. Infatti gli esperti sostengono che se si vuole ricordare il più possibile non si deve trascurare il riposo. Questo perché la stanchezza altera non solo la memoria. Ma anche la concentrazione e l’apprendimento. Invece se si può contare su un buon sonno si possono memorizzare meglio le informazioni apprese durante il giorno.
Vuoti di memoria: il ruolo del regime alimentare
Anche il regime alimentare è decisivo per supportare la memoria. Questo perché la dieta può favorire un buono stato di salute generale. Come anche il benessere di tipo intellettivo.
Di fatto vari studi clinici hanno dimostrato che se la dieta non assicura un apporto adeguato di nutrienti essenziali possono sorgere problemi di memoria. Tra le sostanze importanti per il cervello si segnala la vitamina B12. Questa stimola la formazione della guaina mielinica che protegge le cellule nervose. Anche alcune sostanze antiossidanti sostengono le capacità cognitive. Come nel caso delle vitamine del gruppo B, la vitamina C, la vitamina E, la vitamina A.
Diversi studi hanno evidenziato che se si riducono queste sostanze possono sorgere difficoltà di apprendimento e di memorizzazione. Con test di memoria, elettroencefalogramma ed esami neurologici si è dimostrato che i soggetti con i livelli più bassi di vitamina B12 mostrano una riduzione di volume cerebrale. Ne deriva un’alta probabilità di soffrire di vuoti di memoria. Fino a sei volte più frequenti rispetto a chi ha un buon apporto di B12.
Altre ricerche invece hanno rilevato il lavoro sinergico di alte dosi di vitamina C e di vitamina E. Come conseguenza si assicura una protezione del cervello dallo stress ossidativo dei radicali liberi. Un fenomeno che espone a malattie di tipo neurodegenerativo.
Anche i minerali sono utili per conservare una memoria ottimale. In particolare si segnala lo zinco. Secondo i risultati di alcune ricerche svolte sui bambini di età scolare, lo zinco sarebbe in grado di migliorare la capacità di memorizzazione. Ma anche di estendere la curva dell’attenzione. Tra le altre fonti preziose di minerali utili per la memoria ci sono: calcio, ferro e magnesio.